Seleziona la tua lingua

Il Grifone

Località Celado – Castel Tesino TN

Autore: Martalar
La sera del 29 ottobre 2018, tutto il territorio alpino del nord est d’Italia fu colpito da un terrificante uragano, un vento che raggiunse raffiche fino a 200 km/h.  Si stima che in poche ore caddero 20 milioni di abeti rossi.
Il più grande disastro forestale d'Italia fu chiamato tempesta Vaia.
Marco Martalar scultore e artista di legno, profondamente scosso da questo evento, in quanto montanaro e amante della natura, sperimenta una nuova tecnica per dare senso a far rinascere questo legname di alberi abbattuti.
Il Grifone, figura mitologica che unisce l'aquila Trentino e il leone alato emblema del Veneto, è situato sui confini geografici tra il Trentino e il Veneto, in segno di unione simbolica tra le due regioni.

Attirate dalla curiosità, questa estate, migliaia di persone hanno affollato, soprattuto nei week-end, la località dove è situato il Grifone.  All'arrivo una confusione e caos, dovuto a un parcheggio sotto dimensionato in relazione alla quantità di macchine.  Momenti di ansia alla ricerca di un posteggio, anche al ciglio della strada!!!
Superato questo inghippo, si procede verso la destinazione per un sentiero molto ampio e comodo, con una lieve salita, senza difficoltà anche per bambini e anziani.
Dopo 10 minuti di camminata si arriva a destinazione, troviamo questa imponente scultura (alto 6 metri e lungo 9) fatta con i pezzi degli alberi distrutti  da quella terribile tempesta, uniti con una gran quantità di metallo. L'inserimento di due grosse lampade come occhi hanno reso questa figura “mitologica”,  ancora più inquietante.
Questo gigante, a poche settimane dall'inaugurazione, è stato centro della polemica: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma ha chiesto la rimozione in quanto le parte metalliche, le macchine e la presenza dei turisti andrebbero ad alterare le rilevazioni.

Per fortuna dopo diversi debattiti e analisi è stato deciso che la struttura potessi restare.

Vaia:
Il 29 ottobre del 2018 un vento uragano che superato in Trentino i 200 km/h ha ferito le nostre montagne. Un evento meteorologico estremo proveniente dall'atlantico ha schiaciato milioni di alberi, con la conseguente distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine.
La tempesta porta il nome di Vaia Jakobs, manager di una multinazionale tedesca. Il suo nome si è reso immortale dopo che suo fratello Skouras, nel 2017, per farle un regalo originale di Natale. Lo regalo all'istituto di meteorologia dell'Università di Berlino per poterlo assegnare in modo casauale a uno specifico evento.
Un gesto d'amore infinito, ai dadi, sul tavolo sbagliato. Perchè Vaia è un nome di pace e non di guerra, è quello delle foglie di palma che la folla agito per accogliere il ritorno di Gesù a Gerusalemme, quello della Domenica delle palme.

Il Grifone